martedì 13 novembre 2012

Scusi? Prego!


Un paio di settimane fa, ho portato Flavio ad Hyde Park perche` familiarizzasse con la fauna del centro.




Poiche` al solito le nostre uscite sono scandite da appuntamenti regolari pappa-cacca, siamo andati verso le 4 dal local Whole Food Market, quello mitico che sta su Kensington High Street.
Al primo piano ci sono bar e ristoranti che convivono in un unico open space, così appena terminata la pratica pannolino, ho puntato uno di questi e ho ordinato capuccino e muffin.
Il bar non aveva tavoli disponibili ma il ragazzo alla cassa ci teneva a dirmi che potevo sedermi anywhere, dovunque avessi trovato un tavolo libero.
No dico.. mi vedi? Ho un passeggino, un cappuccino, un muffin e due mani..non è che posso fare chilometri.
Mentre pago mi cade l'occhio su una ragazza che ha disseminato borse e borsette sul suo tavolino.
E' sola, sta leggendo un libro e ha l'aria di chi ha finito da ore la sua consumazione.
Mi avvicino e le dico "Scusi, please, posso?"
Lei riemerge dalle pagine e risponde "ma prego, yes!"
Parcheggio il passeggino e toh mi accorgo, solo in quel momento, che pure lei ne ha uno.
La serie dei toh continua quando mi dice che la sua bambina ha la stessa età di Fla, si trova a Londra da un mese, non conosce bene la lingua e che suo marito è stato trasferito dalla compagnia per cui lavora.
Questo ed altro in una conversazione, a tratti surreale, durata due ore tra una giapponese e un'italiana in un affannato inglese.
Infatti gli equivoci non sono mancati, gli occhi hanno strabuzzato ma ci siamo divertite così tanto da scambiarci i numeri di telefono per rincontrarci.

Il primo appuntamento è stato qualche giorno fa, alle 12.30. Stesso posto.
Io sono uscita di casa senza nemmeno portarmi dietro la cartina della città: "Non mi serve, conosco bene quella zona"
Infatti è bastato confondere le kappa e scendere a Knightsbridge anziché a Kensington, per arrivare con quasi un`ora di ritardo O_o
Finalmente la raggiungo all`area ristoranti del Whole Food, mi scuso a raffica spiegando che nel frattempo fossero subentrati altri contrattempi.
Lei invece tira fuori un sorriso soffice ed educato e con quello sguardo lì, tipicamente japanese,  mi sussurra "you're funny.."
Hiromi, intanto che finisce di allattare al seno la sua bimba, mi chiede cosa voglio mangiare.
Le dico scherzando se vuole mangiare sushi, pensando sia la cosa più banale e stupida da proporre a una giapponese.
"E tu?"
"No, io non posso..allatto!"le rispondo
"Ah.. in Italia non mangiate sushi durante l'allattamento?"
"Ehm.." sono imbarazzata, anzi no mi sento un'idiota perché la piccola Mikoto ha appena bevuto latte presumibilmente contenente pesce crudo.
Chiariamo, io adoro il sushi.. ma ho fatto voto di rinuncia al maguro dal giorno del transfer. 
Tuttavia ora c'è in ballo un dibattito internazionale.. non posso fare figuracce.
Ok, prima o poi doveva succedere...e sushi sia!
Così con disinvoltura mi ritrovo a prendere lo stesso set di rolls al salmone e avocado al Genji Express, pensando che almeno risparmierò a Flavio il mercurio del tonno.


salsa di soia e sushi (nella variante brownie rice) con wasabi potentissimo, tanto da farmi uscire il fumo dal naso e lacrimare gli occhi.     ------6pounds 48
Tra un colpo di bacchetta e l`altro ci confrontiamo sulle nostre vite qui a Londra, le difficolta` quotidiane, i progetti a breve e lungo termine.
Io le confesso anche la mia passione per il Giappone.
Le racconto del mio viaggio a Tokyo e nel Kansai, e di luoghi dove lei dice di non essere mai stata. 
Mi chiede consigli sul viaggio che vorrebbe fare in Italia e in altri Paesi europei.
Tra due anni loro torneranno a Tokyo e, per quanto possibile, desiderano cogliere l`occasione di questo trasferimento per visitare altre citta`.

Prima che sia troppo tardi, usciamo.
Vuole portarmi al Diana Memorial Playground dove lei va spesso insieme a Mikoto.
Passiamo per Kensington Gardens e arriviamo al playground giusto in tempo per farci chiudere il cancello in faccia. (ore 15.45)





E` quasi buio e quasi ora della merenda di Flavio. Questa volta mi butto in un Costa, piu che altro perche` da fuori la vetrina adocchio due poltronissime vuote.



E poi le solite cose.
Il solito cappuccio deca, lo yogurt per Flavio, il cambio pannolino...
Gli ssssh e i questononsifa.
E poi c`era lei, che mi ha subito conquistata con l`eleganza dei modi e la disponibilita`.
Sembravamo amiche davvero.






Che ne dici Mikoto?
Ti va di passare i prossimi due anni con noi?

cappellino cool-issimo di Harrods











martedì 6 novembre 2012

insofar



Oggi avevo voglia di guardare le foglie che galleggiano nell'aria.
Sono andata al pond, era una bellissima giornata.
Sono rimasta in mezzo ai due mondi per 10 minuti, le pupille dilatate, il respiro calmo e la schiena dritta come se avessi fatto yoga.

Poi ho sentito uno schiamazzo, mi sono voltata e ho visto Flavio controllare due gabbiani che si gettavano a turno su di lui (in picchiata!) 

Fine della meditazione e abbandono della foglia mistica.



Rituffiamoci nell'asfalto,anzi no andiamo da Pret.
Io adoro il NewYorkBloomer, perciò a una certa, se sono fuori casa il NewYorkBloomer ci scappa.

"Ma perché non provi qualcos'altro?" mi dice sempre Daniele.
ENNE O!
"Io adoro il New York Bloomer, perché mi devo rovinare la giornata con qualcosa che non può chetarmi le papille e la pancia?"

Eppoi ci sono affezionata.
E' il primo sandwich che ho mangiato appena arrivata a Londra.
Quel giorno ero lì davanti allo scaffale intenta a districarmi sulle mille variazioni che può offrire lo stesso panino, quando ho letto PASTRAMI
Mi sono venuti i lucciconi a ricordare il mio primo panino con quella roba.
Da Kat'z Deli (dove Sally fece capire ad Harry cosa gli uomini non sanno) e poi ancora al Carnegie Deli, il miglior posto dove mangiare pastrami a NY (e sparlare di un certo Danny Rose).





Tornando a Pret A Manger, l'unico difetto del NYB è che dal banco frigo  te lo porti al tavolo così com'è. Non te lo possono scaldare, come succede per altri toast.
E poichè fuori si gela, non è una mossa intelligente tornare in strada con lo stomaco freddo .
La soluzione è nel drink! Basta ordinare una miso soup e posso tirare avanti ancora tutto l'inverno senza cedere alla tentazione di cambiare.
Ecco però.. magari la prossima volta devo fare attenzione che non me la mettano in una tazza di ceramica ma in una paper cup,  perché trattiene meglio il calore.
Sennò quando finisco di dar da mangiare al pargolo e arriva finalmente il mio turno, mi ritrovo a bere glutammato freddo.



La pappa di Flavio, per la prima volta in trasferta nella sua comoda lunch pod (comprata da JoJo Maman Bébé in Northcote Road, dove ho passato una piacevole domenica grazie a lei)

Dopo un'ora di trastullo tra pappa, cacca e baa-baa siamo riusciti a lasciare il locale e approfittare degli ultimi raggi di sole, acciuffare una gonna chemipiacetanto da YMCA (con solo 3pounds e 99) e fermarmi in questa vetrina di Oxfam.




La ragazza sulla copertina del libro.
E' lei!
E' Clara.

Va bene bugia è Lotte Lenya, ma trovo in lei qualcosa di familiare.
Lo sguardo delle passioni composte, cioè abituate ad essere domate dalle parole.
E l'orizzonte lontano a cui tendono sempre i suoi occhi.

Scatto la foto, stasera le chiederò se conosce il libro, se  Ghiro conosce il marito musicista.

Me ne ero già andata se non mi fosse venuta in mente quella cosa.
Faccio dietrofront ed entro.

Chiedo se hanno quel libro.
No, non intendo dire le lettere tra Lotte Lenya e suo marito Kurt Weill, voglio dire quel libro di cui Clara mi/ci ha fatto UNATESTACOSI', ossia The Sheltering Sky.
I motivi per cui mi ha esaurito li potete trovare qui ;-)

Però, adesso, voglio acquistarlo.
Sì devo averne anch'io una copia, così potrò darmi pace :-P
Lo cerco nello scaffale, non lo trovo.. a un tratto sbuca e fa la linguaccia.

Un pound e 99, tie`!






"Each man`s destiny is personal only insofar as it may happen to resemble what is already in his memory" (E.M)



NB questo post altamente ruffiano e` stato abbandonato ieri notte e completato nel pomeriggio di oggi, martedi 6 novembre







domenica 4 novembre 2012

Di cosa parliamo quando parliamo di Sfolli

La bisnonna fa in tempo a compiere di nuovo gli anni, Sfolli a impestarmi il frigo col puzzone di Moena.. e io devo ancora scrivere del nostro primo incontro.

È passato un mese!
Sono ancora senza computer.
Senza macchina.
E senza bidet.

Perciò ecco... nn riesco a ritrovare il filo del discorso, ma ricordo che ci siam viste a Victoria Station anche se ripensandoci... PICCAdilly sarebbe stato piú divertente.

Lei me la immaginavo tipo mastino (pensando ai suoi post) e invece e` un cerbiatto che sgambetta, una lince che sorride, un coro di voci bianche.
Insomma lei è leggiadra. Come la Liguria.
(e adesso Clara potrà dire finalmente che anch'io sono ruffiana).

Siamo andate a rifugiarci in una Patisserie Valerie, lei ha ordinato il pranzo, io il mio solito cappuccino deca.
Ho avuto una breve conversazione con Dear Husband (mentre Sfolli era assente giustificata) in cui ho cercato ripetutamante di non pensare che quello davanti a me fosse lo stesso Dear Husband de Il meraviglioso mondo di Dear Husband.
Peccato anzi che sia dovuto andare via quasi subito per incontrare un amico... perché il British man si stava rivelando pure simpatico.
(adesso mi manca di fare la ruffiana pure con Picca e ho finito)

Infatti non dirò che la bambina ha un'aria regale, il fisico da modella e lo sguardo serio di chi ha già masticato libri di filosofia.
E che la piccola adulta sappia pure elargire sorrisi garbati, al momento giusto...tanto per rendersi unforgettable.



 
Eppoi c'è la storia del formaggio.
Sfolli che tira fuori dalla borsa un chilo di parmigiano ("Preferivi il puzzone di Moena?" ) e io realizzo per la prima volta, in quel preciso istante, di essere un`emigrante.
Si`, perche` e` vero  che son passati gia`due mesi dalla partenza, e` vero che non abbiamo nessuna idea di quando torneremo.. pero` io ancora mi sento un po`come se fossi qui solo per una long holiday.
Poi apro il frigo e.. mi rinfresco le idee
Grazie Sfolli :)))